Malapizza è un esercizio di composizione: decostruire l’architettura di un luogo e ricostruirla in un’anonima scatola bianca. È una identità forte quella del Conte, sospesa tra l’esserci e il non esserci, così come gli elementi architettonici colorati, svestiti delle loro funzioni comuni e ricostruiti affidandogliene delle altre.